Arrivo a Tashkent
Il mio volo da Parigi arriva senza problemi a Istanbul. Scopro all'arrivo a Tashkent che finalmente, dopo anni di burocrazia militaresca qualcosa sta cambiando:
- non c'è da compilare nulla di burocratico
- la fila per il controllo passaporti è stata velocissima
- nessun controllo di terzo grado su medicinali o altro
Più tempo invece per aspettare e ritirare i bagagli in stiva...
Anche questa volta porto un gruppo Vagabondo e pernottiamo all'Uzbekistan hotel: dopo colazione e dopo aver cambiato un po' di dollari usciamo sotto la pioggia verso le 10.30. I dollari devono essere in perfette condizioni altrimenti vengono respinti.
Andiamo all'Hazrati Imon a vedere corano e la moschea. Qui è anche conservato uno dei corani salvati dalla distruzione.
Si pranza al mercato Corsu Bazar a vedere prodotti tipici e frutta e verdura locale. Più interessante di quanto mi aspettassi.
Da quest'anno è possibile anche fare fotografie nella metropolitana: di stile sovietico quindi sfarzosa ed ogni stazione è diversa l'una dall'altra. E' stata anche istituita la polizia turistica quindi i problemi con la polizia locale che chiede soldi e mazzette dovrebbe essere risolto.
Facciamo due passi passando tra palazzi governativi essendo usciti a Piazza indipendenza e quindi via, di fretta in aeroporto dove i controlli sono velocissimi ma i computer vanno come un Amiga... Aereo per Urgench e qui incontriamo il nostro driver che ci porta a Khiva. Check-in in questo splendido Oriental Khiva e collassiamo senza neanche cenare.
KHIVA
Colazione in hotel. L'Orient Star Hotel è all'interno delle mura di Khiva. È una ex Medrassa si tempi adibita agli studi. La struttura è così bella che gruppi di turisti vengono accompagnati dalle relative guide che spiegano loro la storia di questa ex madressa. Si trova a fianco del minareto Kalta Minor la quale costruzione è stata interrotta perché il khan che l'aveva ordinata è morto. Il suo successore ha interrotto i lavori perché altrimenti questo sarebbe stato il minareto più grande di tutta l'Asia Centrale e avrebbe portato il nome del khan precedente.
Cominciamo a fare il giro e diamo un'occhiata alla mappa esterna di Khiva al di fuori delle mura. Alexis, la nostra guida Uzbeka, ci spiega in generale e rapidamente la storia della via della seta.
Un appunto per le fotografie all'interno di Khiva: La guida mi diceva che dovevo fare il biglietto per fare per foto... Quando gli ho detto: "boooh, va beh se vuoi lo faccio" mi ha detto "fa niente". Tecnicamente sarebbe da fare...
Quindi entriamo nell'Ichon-Qala (la parte all'interno delle mura) e vediamo diversi siti:
- Palazzo piccolo del re, Kuhna Ark
- Palazzo grande del re, Tosh-Hovil
- Mausoleo di Pahalavon Mahmoud
- Moschea Juma, con le sue 218 tutte colonne di legno diverse tra loro.
Finiamo la giornata tornando sui tetti del Kuhna Ark per vedere il tramonto.
L'indomani prendiamo una strada lunga 450 km: ci aspettano 8 ore di viaggio. Ci fermiamo a vedere il confine con il Turkmenistan dove Alexis ci spiega che non si possono fare foto. Qui il fiume che passa è ora un decimo di quello che era un tempo. Infatti l'acqua in Uzbekistan scarseggia da quando l'unione sovietica ha costretto il Paese a produrre cotone in quantità industriali durante la scorsa Grande Guerra.
BUKHARA
Oggi andiamo a vedere prima il mausoleo di un "padre" uzbeko (Ismail Samani) e dopo nel centro storico per vedere:
- Bazar coperti
- Medressa di Ulugbek
- Medressa di Abdullazizhon
- Minareto Kalon
- Medressa di Mir-i-Arab
- Ark
Nei dintorni di Bukhara il giorno successivo abbiamo visitato il Mausoleo di Bahouddin Naqshband, l'ultimo palazzo dell'emiro di Bukhara, il Chor Minor, Maghok-i-Attar e la Medressa di Nadir Divanbegi. Al ritorno torniamo per vedere la chiesa Zarathustra e i 4 Chor minor.
Il giorno successivo andiamo verso Yangi Gazgan dove ci aspetta un campo di Yurta attrezzao. Nel tragitto passiamo a vedere un vecchio caravan serraglio ( o meglio quello che ne rimane) utilizzato ai tempi per dare della logistica ai mercanto che viaggiavano per la via della seta. Con un po' di immainazione devo dire che è affascinante pensare come vivessero i viaggiatori e i mercanti di tempi così lontani...
Al di là del finestrino campi di papaveri interminabili ci accompagnano fino a Nurata, dove un tempo sorgeva un castello di Alessandro Magno: parliamo di 3 secoli avanti Cristo... pazzesco a pensarci.
Arriviamo al campo yurta verso le 17 e ci facciano un tè. Ci sono tende enormi che possono ospitare fino da 4 a 8 persone. Anche le comodità non mancano. Arriva unapresa elettrica alla quale si può collegare cellulare o... riscaldamenti elettrici!
Abbiamo tempo e facciamo un giro con i cammelli. Che sono davvero cammelli, non dromedari.
Chiudiamo la serata attorno al fuoco con un kazako che se la suona e se la canta con il suo benjo.
SAMARCANDA
Ripartiamo verso le 13 direzione Samarcanda. Passiamo prima per vedere un lago sulla strada. Le strade a tratti sono meravigliose con campi dipinti da papaveri ed eriche (penso... visto che sono distese di viola..) in altri caso sono cantieri... Il problemino è che dal lago a Samarcanda qui è una tirata unica e ci si ferma solo per fare pipì... Chi viaggia in autonomia dovrebbe prensere in considerazione lo spostarsi in treno visto che hanno appena inaugurato l'alta velocità in Uzbekistan.
L'indomani ci svegliamo a Samarcanda e dopo colazione, alle sette, andiamo al Registan a piedi e visitiamo le tre madrasse, una delle quali convertita in moschea.
Continuiamo con la moschea e con la necropoli che a differenza di qualsiasi altra cosa vista fino ad ora, almeno in parte devo dire che si differenzia.
Oggi (domenica) a Samarcanda c'è tantissima gente. Alexis sostiene di non aver mai visto così tanta gente a Samarcanda. Essendo molti visitatori costituiti da gruppi di giovani studenti "autoctoni" siamo stati oggetto di foto/selfie per tutta la giornata.
Andiamo a pranzare al Bibi Kanhum tra la moschea e il Registan. Sembra che i ravioli non li abbiano spesso nei ristoranti quindi suggerisco di avere sempre una seconda scelta quando qualcuno ordina i ravioli.
Il resto della giornata lo passiamo al mercato sfruttando il fatto che è Domenica.
Alle 8.15 partiamo per Shakhrisabz. Il viaggio è bello lungo, sono circa 2 ore e mezza. Ad avere più tempo ed una macchina più agile (noi siamo con un minibus) si potrebbe tagliare per le montagne.
Il palazzo bianco in se doveva essere davvero bello una volta ma è rimasto davvero poco e considerando che oltre a mezza volta e due mausolei non c'è altro non so se ritenere questa gita valida. Considerare che si fanno 5 ore di auto tra andata e ritorno: tutto il resto lo si può vedere in un'ora e mezza.
RITORNO A TASHKENT
Oggi prima di tornare a Teshkent vediamo il mausoleo di Tamerlano che ritengo sia il più bello visto tra tutti i mausolei. Le decorazioni sono degne di nota.
Ci spostiamo dopo all'osservatorio di Ulugbek dove c'è anche una statua in suo onore. Dell'osservatorio è rimasto decisamente poco ma c'è un museo annesso abbastanza interessante che spiega tra le tante cose, anche come si suppone fosse costruito.
Come ultima tappa andiamo a vedere le rovine di Afrasya. Anche qui di concreto è rimasto poco ma il museo adiacente spiega tutto quanto necessario a comprendere le basi di questa civiltà così lontana.
Ripartiamo verso l'una e mezza verso la capitale.