Ragazzi, se c'è una cosa che mi manca della Thailandia oltre al cibo... è lo spruzzino per il culo! Ho deciso che lo voglio anche a casa mia! Spruuuuuz e via! Ahah bando alle ciance! Sono in Malaysia, molto vicino al confine di Kota Barhua! L'ostello lo trovo subito nei pressi della stazione dei bus. E' uno di quelli consigliati dalla Lonely Planet e come spesso accade di recente la valutazione di questa bibbia del viaggiatore non corrisponde proprio alla realtà. L'ostello è cordiale per carità ma la stanza che mi affitta per 20 RM è decisamente squallida. 1 euro sono circa 5 RM per la cronaca. Anche qui lenzuale abbastanza sudice e piccola finestra che da sul corridoio.
Il bagno è uno solo ed è in comune. L'unica doccia a disposizione è mezza scassata. Comincio a pensare che questa sia quello che offre la granparte delle guesthouse da queste parti.
Ormai e quasi buio, piove. Devo mangiare. Mi vesto in fretta e dopo una doccia veloce mi fiondo munito di impermeabile nelle vie di questa Kota Barho. Questa città sembra offrire di tutto in quanto a servizi. Approfitto per andare dal fotografo. Come a fare cosa? Ovvio... a cambiare i bath thailandesi, qui si cambia dal fotografo! Cambio poco, non mi fido del cambio che mi offrono, devo ancora informarmi per bene. Detto questo, ora che ho il cash giusto potrei sfamarmi dalla Pizza Hut, dal Mc Donald o da KFC ma non vedo l'ora di vedere che offre la cucina malese. Trovo subito una grande tenda. E' ampia ed al suo interno ci sono diverse realtà che offrono le più sconosciute pietanze. E' vero che tutto non è scritto con un alfabeto strano comme quello thailandese... in Malasia usano le nostre stesse lettere per scrivere... ma le parole che leggo non mi dicono niente. Do' un'occhiata a cosa c'è dietro ai vetri di queste bancarelle mobili e riconosco un pollo fritto. La donna che me lo serve mi assicura che è accompagnato da patatine fritte ed un po' di insalata e io decido di prenderlo. La pioggia è così forte che si fa quasi fatica a comunicare. Il tetto infatti è in metallo e la violenza della pioggia crea un frastuono che sembra quasi cdhe da un momento all'altro debba cadere tutto.
Mangio con calma, il posto è tranquillo e per niente affollato. Dopo il mio bel pasto fumo una sigaretta e torno in ostello, devo pianificare un po di movimenti per il giorno che verrà!
L'ostello è gestito da un ragazzo malese, molto alla mano e molto simpatico. Scambiamo quattro chiacchiere, io gli racconto come mi sono sfaciolato la caviglia e lui mi chiede se ho della marijuana. Il passaggio non l'ho mica capito comunque gli dico di no e che non mi sembra che qui in Malesia siano molto favorevoli alle droghe leggeri. Ne ho la conferma. Una canna = due anni di galera. 1Kg = "They kill you". A singapore ancora peggio, ne basta la metà per andare all'altro mondo.
In ostello guardano un film decisamente divertente mentre io pianifico il da farsi. Una cosa moto carina che ho notato è che negkli ostelli c'è il book-exchange. Quindi tu dai un libro e ne prendi uno a tuop piacere dalla libreria. E' un idea geniale. Peccato che alcuni, come in questo caso, ne chiedono 2 x 1 o 1 + 5 RM. Comunque non è il mio caso.
Mi sveglio la mattina successiva e sono ben lieto che quello che ho visto in sonno fosse solo un'altro maledetto incubo. Non ho nemmeno voglia di parlarne, figuratevi!
Devo sbrigarmi, devo raggiungere la stazione dei bus ed andare a Kalua Besut, da dove potrò imbarcarmi per le magiche isole di cui mi parlarono i due argentini. Chiedo allo sportello dei bus e mi dicono che parte fra mezzora, ottimo, Ho il tempo di fare colazione! Mi allontano per andare a fare colazione ed il tipo dello sportello mi richiama. Mi dice che il pullman sta partendo. MA SONO PASSATI 30 SECONDI NON 30 MINUTI! Insiste, parte ora. Va beh, tanto meglio, prima arrivo e meglio è. Il pullman parte e mi fanno capire che dovrò cambiare in un paesino che risponde al nome di Pasir Puteh.. solo che si pronuncia tipo PSRPT.. cioè i malesi le vocali le scrivono ma non le usano... ma cabaya de..., allora cosa le scrivete a fare!!! :-)
A momenti si scorda di farmi scendere in stazione ma comunque riesco a prendere una coincidenza. Qui noto che nonostante sia piccolissima questa località, un cartello enorme indica con dei disegni ben comprensibili che le donne devono usare il velo e la gonna lunga. mi guardo n giro e non c'è nessun uomo con pantaloni corti mentre io ho i pantalloni arrotolati sotto le ginocchia... mi adeguo e li srotolo.
Il bus parte solo per me dopo un quarto d'ora di attesa. Sui fianchi della strada che mi porterà a Kalua Besut noto una vacca morta. Giace sul fianco con le zampe ben rigide ed aperte... un po' sembra una puntata di South Park, un po' fa triste... qui vanno a zonzo e ogni tanto una macchina od un bus secca qualche bestia... ed ogni tanto qualche bestia che si trova ad attraversare la strada secca qualche motociclista che viaggia in quattro senza casco. Penso che in Thailandia anche gli elefanti attraversano la strada...
Arrivo finalmente a Kalua Besut. Un piccolo centro. Ma piccolo.. e così piccolo che non c'è un negozio per cambiare il cash. Ne avevo cambiato poco ed ora volevo cambiarnbe altro ma l'unico bankomat o centro di cambio è a un ora di bus e ... non mi passa più!!!
Allora trovo un tizio che cambia i bath thailandesi. Tutto il paesino nonostante chiedessi in giro mi rimandava a lui. E' il solo a fare sto giro ed evidentemente ha qualche giro suo con la thailandia e riesce a sfruttare i bath thailandesi nel migliore dei modi. Il cambio mi costa come 3 euro di commissioni. Penso di poter sopravvivere anche se un po' mi da fastidio. Alla fine ognuno arraangia come può ed io sono liberissimo di andare ad un'ora da qui a cambiare meglio... ma fatti due conti con il bus e la caviglia, anche no.
Prendo finalmente questo traghetto che sfreccia velocemente verso l'isola: Pelau Perhentian Kecil.