Il bus che mi scorrazza per queste strade Nepalesi mi da' la possibità di vedere attraverso il finestrino le sfumature che testimoniano le differenze che ci sono tra i due Paesi. Pensare che nemmeno tanto tempo fa' il Nepal faceva parte dell'India. In comune con il multicontinente ha poco e nulla a mio parere. Tutto appare diverso ed anche i tratti somatici dei Nepalesi sono decisamente differenti visto che essi arrivano dalla mongolia. A differenza dell'India, o per lo meno dell'India che ho avuto modo di vedere io, la gente quando attacca bottone non lo fa esclusivamente per avere qualcosa in cambio; attacca bottone per semplice curiosità e non per via del tuo portafogli.
Il bus si dirige verso Pohkara e le strade non sono poi così male. Amiee, una ragazza inglese che ho conosciuto a Jalgaon, mi diceva che per lei è stato un incubo viaggiare su questo bus per Pohkara per via delle strade me probabilmente... non è mai stata in Marocco! E' vero che queste strade sono soggette a frane ed ogni tanto al di la del finestrino è possibile vedere qualche mezzo pesante andato giù un po' troppo pesantemente.
Quando arrivo a Pohkara ozio in questo paradiso per più di una settimana. Il paesaggio è da cartolina. Un lago verde per via del riflesso dei colori delle innumerevoli colline che gli stanno attorno e all'orizzonte, quando le giornate sono terse, le catene montuose dipinte di bianco dalla neve e dal ghiaccio formato per via del vento dell'Himalaya. Sulle rive di questo lago sorge Pohkara, un villaggio tranquillo con gente sorridente e piena di vitalità.
Volendo, ed avendo più tempo, è possibile organizzarsi per escursioni di trekking su percorsi a dir poco incantevoli ma quello che io cerco è solo un po' di tranquilità. L'unica volta che ho voluto spingermi a vedere qualcosa è stato per via di unna giornata così solare e così bella da farmi prendere tutto me stesso per raggiungere un tempio a 3 kilometri dal villaggio. Questa Pagoda della Pace è stata costruita dall'organizzazione di monaci buddhisti giapponese Nipponzan Myohoji per promuovere la pace nel mondo. si erge su di una collina che sta ai piedi del lago ed il suo bianco brillante è visibile fin dal villaggio. Per raggiungere la pagoda è possibile attraversare in barca il lago ma io cercavo proprio di fare due passi e così mi sono spinto per un percorso all'interno della foresta in modo da raggiungerla alle spalle. Quello che mi aspettavo era appunto UN percorso ma nella foresta, abitata da scimmie, alla fine mi ci sono perso completamente. Ogni sentiero che prendevo finiva nella boscaglia fitta senza possibilità di proseguire.
Tracciavo anche delle "freccie" indicatorie per capire se ero gia passato da quel punto o no ma alla fine non ne venivo a capo. Devo dire che non ero preoccupato, avevo con me la bussola e volendo sapevo tornare al villaggio (penso...) ma non riuscivo a trovare la strada per la pagoda.. quando ad un certo punto vedo tra i cespugli una coda nera. Per mexzzo secondo penso sia una pantera ma poi mi mando a cagare da solo. Un cucciolo di cane adorabile che al mio fischi mi salta letteralmente addosso. Non so se era contento di vedere me o di vedere me con il mio zaino che profumava di samosa alle verdure! Non ci crederete ma ho condiviso una samosa con il cucciolo e gli ho detto che se mi avesse portato al tempio avrei condiviso anche la seconda samosa con lui. Così seguo i suoi passi stupendomi anche di constatare che quando lui va troppo avanti... mi aspetta! Mi chiedevo dove mi avesse portato ma qualsiasi posto mi sarebbe andato bene quando ad un certo punto noto uno spiazzo nella foresta che era nuovo e che saliva su per un pezzo. Lo prendo e finalmente arrivo in cima alla collina con davanti a me, a trecento metri, la Pagoda della Pace. Condivido come da promessa la mia samosa con il cucciolo e mi avvio verso il bianchissimo tempio dove scopro che questo cane incrocia i passi dei dispersi nella foresta quotidianamente, e spesso si aggiudica la ricompensa che sgranocchia tra i suoi denti!
L'ultimo giorno in Pohkara, prima di dirigermi verso Chitwan, noleggio una moto per fare un giro nei dintorni. Quello che volevo vedere era principalmente una collina chiamata Sarangot che all'alba dicono offra una visuale del panorama mozzafiato visto che tutto intorno è possibile vedere catene montuose innevate. A questo giro però la fortuna mi da le spalle e per tutto il giorno pioverà. Sfrutto la moto anche sotto l'acqua per vedere delle caverne a qualche decina di kilometri dal villaggio ma sinceramente niente di sorprendente. L'indomani a Chitwan avrò a che vedere con una natura più selvaggia, una natura fatta di elefanti, rinoceronti, orsi, tigri e cerbiatti. Una natura chiamata giungla.