Dopo una cena del 24 dicembre di quelle da “diversamente settentrionale” ed un pranzo del 25 parto con la solita tensione da prepartenza alla volta di Buenos Aires. È la prima volta che viaggio oltreoceano con tutto il materiale per il trekking (gas escluso ovviamente!) E quindi decido di investire 10€ nel secure bag, per farmi rollare lo zaino al quale è legato anche materassino e borraccia. Parto con uno zaino di 13 kg, non male direi considerando anche la boccia di Amarone che mi sono portato per festeggiare il capodanno. L'aereo fa scalo a Madrid e tra una cosa e l'altra conosco un tal Favio, argentino che vive in Italia con cui condivido in paio di birre ed un paio di dritte. Favio mi ha raccomandato di fare molta, molta attenzione alla stazione dei bus El Ritiro di Buenos Aires, da dove prenderò il bus per Bariloche. Pare che sia in zona della città decisamente poco raccomandabile e le rapine le fanno con il ferro qui… Lui anni fa era lì con la figlia e hanno sparato ad un poveraccio per rapinarlo. Decido quindi che attiverò lo “statt’accuort mode” anche se l'ultima volta che l'ho attivai a Bangkok non fu di grande aiuto...
A Madrid Favio prende un aereo e quando ci dividiamo conosco invece Alejandro. Anche lui argentino. Un pittore ed insegnante di tango che vive a Milano. Viaggia con il figlio Oliviero e anche lui deve prendere il bus da El Ritiro. Anche lui ha brutte esperienze da raccontare di El Retiro e mi propone di unirmi a lui con un taxi privato. L'alternativa sarebbe stata quella di prendere un bus della Tienda Leon che però ci avrebbe lasciato nella zona “poco carina” con le belle etichette aeree in vista sui bagagli. Così con il taxi privato arriviamo direttamente alla stazione e via! Alejandro mi è stato anche di grande aiuto per cambiare in pesos visto che in aereoporto gli ATM non si filano nessuna delle mie carte… l'alternativa sarebbe stata quella di fare una lunga fila alla banca argentina nell'aereoporto per cambiare i contanti. Rischiando però di perdere tempo prezioso per il bus. Il cambio è di circa 16/17 pesos per euro. Morale della favola ora alla stazione dei bus ho salutato anche Alejandro e suo figlio promettendomi di andarli a trovare al salone del mobile dove esporrà i suoi quadri. Ho preso qualche cosa da mangiare per il bus di 21 ore di viaggio che mi aspetta ed ho fatto la sim card argentina che costa solo 30 pesos.
Ora sono finalmente salito su quello che è il bus più lussuoso che abbia mai preso. Hanno i pasti come negli aerei ed i sedili sono vere e proprie poltrone reclinabili. La luce qui in Argentina, come mi diceva del resto il mio caro roccino Musti, è eccezionale. Ed è incredibile come al di fuori di Buenos Aires e dei suoi 15 milioni di abitanti, il paesaggio cambi dando spazio a pianure letteralmente sconfinate. Infinite. Distanze interrotte qualvolta da campi di girasole, altre volte da campi di grano o allevamenti di bovini. Il verde comincia davvero a entrarmi nel sangue ed il cielo al tramonto si è fatto di un rosso che non posso descrivere.
Non vi è foto che renda giustizia.In un solo attimo sono stato completamente conquistato dal calar del sole che ha accompagnato le mie palpebre nel sonno. Ora nel buio più totale, al di là del finestrino, ci sono solo disegni frutto della mia immaginazione e sogni che quanto prima concretizzeró. Qui. In Patagonia.