Insomma alla fine mi trovo a fare l'autostop per allontanarmi di quei 20 kilometri che separano Ushuaia dai sentieri che portano alla Laguna Esmeralda. Nei giorni passati avevo preso in considerazione di investire il poco tempo rimasto al Parco Nazionale della Terra del Fuoco ma ho dovuto fare delle scelte e ho scelto questo della Laguna Esmeralda. Ho scelto questo perchè sono stato proprio spinto da una repulsione del "tutto costa troppo" ed anche al Parco Nazionale de La Terra del Fuoco" si paga l'entrata e si paga, anche se a prezzi modici, l'accampamento.
Quindi mi dirigo a est, trovo il passaggio da un certo Hermann che va anche lui da quelle parti perchè... deve controllare come crescono alcuni funghi che ha visto nel bosco. Eh si, lui si strippa così Hermann, anche se di lavoro fa il costruttore. Si strippa a vedere crescere i funghi. Oh! Ognuno ha il suo!
Mi porta fino al sentiero ma io insisto perchè sono curioso di vedere questi funghi ed alla fine eccoci qui. Effettivamente sono curiosi, sembrano forme aliene e lui li sta seguendo proprio perchè sono particolari. Belli sono belli ma io devo andare verso la Laguna Esmeralda quindi lo ringrazio di cuore e cerco di trovare la strada per riprendere il sentiero principale.
I sentieri che portano alla Laguna Esmeralda sono pieni di palta e torba ed è impossibile tornatre indietro con le scarpe pulite. Io ho affondato le zampe spesso nel fango fino alle caviglie. Sarebbero raccomandabili gli stivali ma quello che c'è c'è!
Dopo due o tre ore di cammino la foresta si apre e si comincia a salire fino a trovarsi davanti a questa spettacolare laguna. In realtà la giornata non è delle migliori ma non mi preoccupa per niente. rmai ho la certezza che la tenda regge bene l''acqua e qui, quando tutti gli escursionisti torneranno indietro, io mi ci accamperò.
Dopo aver pranzato con un po' di robe al sacco continuo il mio camminare attratto da una ddeviazione possibile: quella del Glacial Albino. Mi ero messo in testa di trovarlo ma non avevo mappe. Contavo su sentieri tracciati ma nemmeno l'ombra. E mentre mi avvicinavo sempre più alla cresta delle montagne fino a poche ore prima lontane, mi rendo conto che la laguna alle mie spalle, ormai lontana anch'essa, è eccezionale. Passo tra foreste di Nirre secche e costeggio un fiume zeppo di dighe fatte da castori che, introdotti dall'uomo, ora sono una piaga in quanto non hanno predatori.
Il giorno stesso arriverò in cima alle montagne testardo nel cercare la via per il Ghiacciaio. Con lo zaino pesante e la tenda al seguito. Eppure nonostante gli sforzi dovrò abbandonare la ricerca per riprenderla il giorno seguente. Così mi sono trovato ad accampare da solo, nella foresta a fianco al fiume, nel parco senza l'ombra di un essere umano per almeno 20 kilometri. E' stato bellissimo e la pioggia notturna in realtà ha scaricato quel cielo grigio che la mattina invece era dipinto di blu e faceva passare i raggi del sole che sulla Laguna Esmeralda davano onore al nome che gli è stato attribuito.
La mia ricerca del Ghiacciaio continua e finalmente trovo il sentiero giusto. La salita non è per niente facile. Ripidda e scoscesa. La faccio leggero senza tenda e sacco a pelo che ho lasciato la dove ho dormito a pochi kilometri di distanza e arrivo finalmente in cima.
Eppure, l'entusiasmo e l'euforia di aver trovato il percorso la dove non era segnato, si trasforma in un senso di frustrazione difficile da esprimere quando davanti ad un muro rosso mi devo arrendere non riuscendo a capire da che parte arrampicarsi per sorpassare la montagna. Ero da solo ed il buon senso mi ha portato ad arrendermi li, a 30 metri dal ghiacciaio.
Quando torno a Ushuaia, la sera vedo una ragazza itaiana che fa da guida proprio in quella zona della Laguna Escondida e mi conferma che non sempre anche le guide riescono a raggiungere il ghiacciaio perchè dipende, se ho capito bene, un po' dal tempo e un po dalla complessità nell'arrampicarsi sulle rocce nell'ultimissimo tratto. Proprio li dove mi sono fermato anche io. Il senso di frustrazione resta. Però con un paio di birre ed una buona compagnia di Alessandra e i suoi amici guida, si assottiglia.
L'indomani avrò un aereo per Buenos Aires e quindi per Milano. E così, la fine della mia Fine del Mondo.