Alice Springs: il da farsi

Alice Springs: il da farsi
Lo si può mangiare vivo o cotto. Ero veramente curioso di provare questo famoso verme e non ho esitato un minuto. Cal mi ha garantito che era quello giusto ed io ho trovato altrettanto giusto assaggiarlo. Vivo. Devo ammettere che non è esattamente buono  

Proprio davanti al KFC il mio cellulare, dopo giorni di oscuramento avendo viaggiato per Uluru, riceve alcuni messaggi: tra i vari uno è quello di Massimo. Massimo è un italiano che avevo incontarto a Darwin. Lui cercava un passaggio per Alice Springs ma avevo la macchina piena e quindi siamo rimasti d'accordo che ci saremmo sentiti ad Alice stesso. Mi chiede se ho programmi e se vado verso Adelaide perchè sarebbe lieto di condividere le spese della benzina ma mi parla anche di una opportunità di lavoro ad Uluru... Sulla bacheca dell'ostello Alice Secret sembrano che cerchino una guida che parli italiano e spagnolo. Nemmeno 30 secondi e sto parlando al telefono con il boss! I miei vestiti sono completamente stracciati e le mie tanto amate scarpe da trekking sono divelte: sono impresentabile. Chiedo in prestito a Ben le scarpe e mi infilo i meglio pantaloni che ho ed in meno di 20 minuti sto parlando con Jock, il boss, che mi propone subito di fare un training per vedere se mi interessa il tipo di lavoro. Io non credo alle mie orecchie e accetto impegnandomi ad essere pronto al training per i successivi giorni ancora da concordare.

Vista l'opportunità decido di dare picche a Massimo ringraziandolo per la soffiata che mi ha dato e mentre restituisco le scarpe a Ben un altro messaggio fa vibrare il mio cellulare: è Aaron! Anche lui è arrivato in città e ci mettiamo d'accordo per incontrarci ed organizzare qualcosa.
Rimaniamo d'accordo che ci vediamo al mio ritorno dal training visto che l'indomani la guida mi preleverà per portarmi al parco nazionale.
Aaron ha gli occhi di chi sembra aver trovato il proprio equilibrio, il suo sguardo trasmette serenità, caparbietà, amore per la vita e sopratutto fiducia. Per questo motivo senza esitare un secondo gli ho offerto le chiavi della macchina. Lui dorme in giro nel bush e si muove in autostop per fare i suoi giri. Potrebbe fargli comodo la macchina ed io sarei più sicuro a lasciarla nelle sue mani anzichè in un parcheggio qualsiasi di Alice dove con tutta probabilità verrebbe demolita e svuotata come spesso succede da queste parti. Lui è sorpreso a vedere tutta questa mia fiducia nei suoi confronti e alla mia partenza per il training ci salutiamo in un caloroso abbraccio promettendoci di vederci in pochi giorni.

Così il mattino successivo, con "solo" due ore di ritardo, Nicola, la guida italiana che mi scorrazzerà in giro, passa a prendermi. Fondamentalmente quello che mi spetta è partecipare come un cliente qualsiasi a questo tour che viene venduto singolarmente per la bella cifra di 800$! E' un pacchetto riservato a coppie in luna di miele che il più delle volte non parlano una cippa di inglese e quindi necessitano di una guida che li porti in giro per il parco e gli racconti qualcosa di più o meno interessante. Così mi ritrovo con due coppie di sposini a rifare praticamente parte del giro che mi ero gia fatto per i fatti miei, con i miei compagni di viaggio, spendendo praticamente nulla se non la benzina e l'ingresso al parco nazionale. Il bonus però questa volta è di due notti pagate in alberghi quattro stelle con tanto di riscaldamento e vasche da bagno. Anche la cena era inclusa ed ho voluto assaggiare il Trio Sausages che sarebbe dovuto essere una cosa tipo una salsiccia di emu, una di kangooroo e una di coccodrillo ma sinceramente le ho trovate tutte uguali e a dire il vero mediocri. Il salto da tenda nel bush accompagnato da colazioni, pranzi e cene sul fornello a gas all'atterraggio su questa dimensione spazio-temporale di lusso e mediocrità è qualcosa che mi ha scombussolato i neuroni. Nonostante debba riconoscere la comodità, il comfort e la piacevole sensazione di addormentarsi su di un letto con un piumone e lo svegliarsi con il tasto del riscaldamento a fianco del comodino che sostiene il telcomando della tv (la quale trasmette orribili progenie di vomitevoli creazioni quali Big Brother e via dicendo) ...insomma, quello che intendo dire è che la notte in albergo le mie orecchie riuscivano a percepire il ronzio del led del televisore che sta in standby e non più il vento che svolazza sulla tenda e tantomeno gli ululati dei dingo che distanti kilometri gridano la loro fame sotto un cielo posseduto dalla luna ed attraversato dalla via lattea! Penso che questo passaggio di "dimensioni" sia qualcosa che mi abbia fatto riflettere parecchio.

Finito il tour Nicola mi riporta ad Alice Springs assieme alle due coppie con cui, anche se in veste di apprendista guida, avevo stretto un poco e, con mia grande sorpresa, mi viene offerta una mancia di 50$ che provo a rifiutare ma dietro piacevole e sincera insistenza da parte loro, mi metto in tasca. Nei giorni seguenti rincorrerò il boss per capire come procedere nel training ma dopo diversi tentativi accade l'imprevisto: Jock, il boss, viene licenziato e tutto salta. Addio speranza di lavorare come guida nel parco nazionale.

Mi ritrovo quindi coon Aaron ed andiamo a braccetto a dormire nel bush alla facciazza degli ostelli che chiedono uno sproposito per un letto in un dormitorio. Con Jeepsicum è sufficiente muoversi di pochi chilometri fuori dai confini di Alice per trovare dei posti isolati e tremendamente magnifici dove accendere un fuoco e passare una notte tra le corde della chitarra di Aaron e calde cene dal sapore più convincente di un Trio Sausages. Fa freddo di inverno da queste parti e a volte si toccano temperature prossime allo zero. Aaron è abituato a prendere il cibo con il dumpstering ed è così che ci troviamo ad avere cibo gratuito in quantità. I grandi supermercati buttano una quantità industriale di prodotti per motivi a dir poco sconvolgenti: confezioni ammaccate e viveri in scadenza nello stesso giorno sono solo un esempio. Aaron non gradisce questo spreco ed io tanto meno quindi attorno al fuoco si mangia alla facciazza dello spreco.

In uno dei passaggi che gli è stato offerto una settimana prima, Aaron ha conosciuto una famiglia di Alice Springs che siamo andati a trovare. Per non sentirmi inutile e di troppo ho proposto di cucinare per loro e così mi son trovato a fare ancora gnocchi mentre Aaron preparava una "pie" di verdure e formaggio.

Jil e Mik convivono in questa casa tirando su la piccola Leila di 4 anni, figlia di Mik, ed il più grande Cal di 23, figlio di Jil. Chinsky invece è il cane incrociato con un dingo e penso sia più intelligente di me (gne gne e non fate banali battute del cazzo!)

Gli gnocchi che la piccola Leila mi ha aiutato a fare e la torta di Aaron fanno il loro successo. E' la prima volta che ceno in piedi, attorno ad un bancone di stile cucina americana mentre si parla e si socializza. Tra le chiacchiere salta fuori l'opportunità di lavorare con Cal per qualche settimana in un giardino ed io colgo al volo l'occasione: ho bisogno di soldi per sistemare al meglio Jeepsicum e venderla.
Il mattino successivo andiamo tutti a portare il cane a spasso e ad una decina di kilometri da Alice mi ritrovo in quella che sarà la mia dimora per due settimane: The Crawly Pan. Questo posto è una zona nel pieno bush dove la pioggia forma dei laghi temporanei ed è circondato da dolci colline di quel colore che solo l'Austrlia sa dipingere.

In macchina conservo ancora quel "present" che Aaron ha lasciato. Un tozzo di legno chiaro e leggerissimo del MacDonnels Ranger che ha prelevato quando gli lasciai la jeep per qualche giorno. E' lavorato a mano con il suo coltellino con il quale ha creato una forma bucherellata tipo emmental. Non sapevo che fosse per me quando gli chiesi cosa fosse mentre lo stava lavorando:

Shella: "Cosa rappresenta questo pezzo di legno, cioè questa forma intendo?"
Aaron: "Questo? Questo è per te. Questo è la dimostrazione della mia relazione con ciò che è la natura."

Avreste dovuto vederlo fare un CatchDreamer, o "scaccia-spiriti", sono quei dischi con dei fili intrecciati che si appendono alla finestra presente? Un ramoscello da un albero, un filo di cuoio che si porta dietro, dei semi trovati in giro e voilà: un CatchDreamer per Jil, uno dei più belli che abbiamai visto. Ha una dimestichezza con queste cose che è spaventosa.

Lasciare Aaron in cerca di un suo ennesimo passaggio per Uluru all'incrocio sud di Alice Springs è stato decisamente spiacevole ma lui deve continuare per la sua strada ed io per la mia ed è così che va. Dopo aver speso qualche giorno con lui in Alice visitando diversi Gap (o gole), dopo aver condiviso punti di vista, sogni e progetti, cibo e strimpellate tra chitarra e Midjiridu sotto una luna che inaspettatamente ci propone una mezza eclissi, mi ritroverò quindi a dormire nel bel mezzo di questo bush, nel Clawly Pan, con un cielo stellato ed il mio solo ed unico compagno, indivisibile se non per ragioni metereologiche, che brucia tra la facile legna da ardere che la terra mette a disposizione in queste lande: il fuoco.

Passano i giorni e proprio in quell'ultimo pomeriggio di giardinaggio, tra le radici di una pianta di mimose australiana, ecco un Widgee. I Widgee sono vermi bianchi e grossi parte fondamentale della dieta aborigena in quanto apportano una grande quantità di proteine. Si trovano sotto le radici di particolari piante e gli aborigeni quando li cercano ne sanno trovare fino a 50 in un colpo solo guardando le foglie delle piante a seconda che esse siano in uno stato od in un altro. Le guide del parco nazionale Uluru quando vengono addestrate devono assaggiarlo quando sotto offerta dal saggio aborigeno che addestra ed a me quel passaggio mancava... Lo si può mangiare vivo o cotto. Ero veramente curioso di provare questo famoso verme e non ho esitato un minuto. Cal mi ha garantito che era quello giusto ed io ho trovato altrettanto giusto assaggiarlo. Vivo. Devo ammettere che non è esattamente buono come un profiterol al cioccolato ma quel retrogusto di uovo non è nemmeno così sgradevole come ci si può immaginare.

Dopo due settimane in Alice Springs si prospettano due possibilità l'una che si sfuma con l'altra tra l'incertezza della sorte: vendere la macchina o cercare compagni di viaggio per raggiungere Darwin e vendere Jeepseecum li.

 

 

Shella
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Traveler

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