Uluru

Uluru
Il Parco Nazionale di Uluru è relativamente vicino a Alice Springs, il che significa 500 kilometri australiani. Il freddo ormai è di quelli seri, abbiamo toccato i 2 gradi a dormire in tenda nel bush ed una mattina ci siamo svegliati con il ghiaccio  


Ad Alice Springs non ci si ferma se non per fare spesa, controllare le email e ricaricare batterie varie in biblioteca.
Il Parco Nazionale di Uluru è relativamente vicino a Alice Springs, il che significa 500 kilometri australiani. Il freddo ormai è di quelli seri, abbiamo toccato i 2 gradi a dormire in tenda nel bush ed una mattina ci siamo svegliati con il ghiaccio sulla tela waterproof delle tende.
Dopo un ennesimo giorno di viaggio siamo al King Canyon che esploriamo per uno dei suoi percorsi più lunghi. Ci troviamo su punti in cui il canyon si apre mostrandoci tutta la sua maestosità ed i colori sono a dir poco sorprendenti. Il King Canyon è più piccolo del cugino americano ma pare che la differenza sostanziale tra i due sia semplicemente che questo in Australia è un canyon vero e proprio, scavato dalle acque milioni di anni fa, mentre quello americano no!

Il giorno successivo, visto che Uluru dista altri 200 o 300 km dal canyon, ci incamminiamo per infine trovarci finalmente... di fronte alla grande roccia e devo roconoscere che sortisce il suo effetto. Così grande con quei suoi colori così sgargianti. Il rosso di questo monolite va in contrasto con il colore del cielo e con il colore della verde vegetazione che sinceramente non mi aspettavo visto le prossimità del deserto Simpson. L'Ayers Rock è un posto sacro per la popolazione indigena  ma resto un poco perplesso quando vengo a sapere che dopo aver pagato 25$ di entrata al parco non è possibile fare foto nella stragrande maggioranza delle sue prossimità ma, d'altro canto, è possibile invece avventurarsi nella scalata della vetta, cosa che ritengo essere ancora più profana visto che migliaia di turisti calpestano nel vero senso della parola la grande roccia. Eppure il comitato che gestisce il parco nazionale è costituito dalla maggiorparte di esponenti aborigeni, diretti discendenti delle tribù che hanno per secoli e secoli protetto e idolato il monolite. Inoltre in un punto strategico si ritrovano pullman zeppi di turisti che aspettano il tramonto per godersi il cambio di colore della roccia e nell'attesa bevono champagne offerto generosamente dalle compagnie turistiche... il tutto in un parco nazionale che vieta l'uso di alchool per rispetto verso gli aborigeni.Per questo motivo mi sono permesso di dare uno strappo alla regola fotografando tutto ciò che ritenevo opportuno. Camminare attorno alla roccia significa farsi 10.4 kilometri tra dolci e armoniose fiancate di queste pareti arancioni sanguigne. In passato venivano fatte diverse cerimonie in questo sito e l'accesso alla vetta era riservato solo ad alcuni anziani aborigeni.
All'interno del parco c'è anche Kata Tjuta, che significa mille teste. Il nome deriva dalla sua conformazione singolatre che sembra rappresentare tante sfere e quindi teste. La sua visione è spettacolare tanto quanto quella della più famosa Ayers Rock ed anch'essa rapisce gli occhi di ognuno quando al calar del sole le luci cambiano lo scenario.

Sulla strada del ritorno i musi sono un po' lunghi e alcuni sguardi un po' confusi. Marine prenderà il volo per Sydney dal quale tornerà in Francia e Lauriane troverà un passaggio per raggiungere la calda e marittima Cairns della East Coast. Ben saluterà in malo modo le due fanciulle perchè avrà avuto le sue (strane ed incomprese) ragioni e Nico si infilerà in un treno per Adelaide. Io mi troverò da solo ad Alice Springs fumando una sigaretta di fronte al KFC e ragionando sul da farsi... quando ad un tratto il da farsi viene da me...

 

Shella
Shella
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