Mi sveglio in questa camerata da 6 letti nella quale pernotto da solo. 10RM a notte per questa GreenLeaf Ghuesthouse. E' praticamente attaccata alla stazione dei bus e quindi comoda. Jerantut comunque è piccolissima quindi quel poco che offre il paese è a portata di gambe.
Decido di seguire il consiglio dell'inglese e dopo aver fatto colazione con un caffè e dei biscotti mi infilo in un bus che mi portarà alla base dalla quale partono le barche per il parco naturale. I dieci minuti di bus mi costano solo un paio di Ringhit mentre per la barca dovrò spendere l'equivalente di 7 euro...E' Ero indeciso a spendere tutti questi soldi ma questa è una di quelle cose che mi spinge a pensare:"Fallo, che se no poi fra una settimana non l'hai fatto e ti penti". Così mi ritrovo su una lunghissima barca a percorrere due ore e mezza di risalita del fiume. Non è male il viaggetto anche se devo ammettere che due ore e mezza sono parecchie, specie per il sedere che se la deve vedere con piccoli sedili di legno. Una giacchetta arancione salvavita mi rende tutto più piacevole. Tra le "creature" viste ho contato qualche varano, una scimmia, un po' di bufali e poco altro. Pensavo di vedere Tarzan che saltava di liana in liana e Sandokan che faceva su un casino invece sono sinceramente rimasto un po' deluso... ma vale sempre il solito discorso. Non l'avessi fatto mi sarei pentito. Non penso sia molto probabile che un giorno io ritorni da queste parti.
Arrivati a destinazione io e "quelli della barca delle 17.00" siamo ricevuti da una ragazza che ci spiega come funziona da queste parti... quindi ci da' delle mappe della location, ci dice dove cercare alloggi, come fare a spostarsi e di ricordarsi di tenere sempre con se il documento che attesta che abbiamo pagato per l'entrata al parco e per il permesso di fare fotografie (6RM in tutto).
Scelgo lo chalet più economico, 12RM a notte per un letto a castello. Condivido la stanza con due svedesi, uno ha il padre italiano mentre l'altro è di un biondo... ma di un biondo che solo svedese poteva essere!
Mi metto fuori sul terrazzo a guardare un po' il posticino e vedo una faccia familiare... "Is this the first time I see your face, mate?". E' Gennaro! Gennaro l'avevo conosciuto a Bangkok mentre intraprendevo una bella chiacchierata con Brian ovvero l'uomo dalla barba a trecce, e con quell'americano con la spalla scassata favorevole al nucleare. Che bella sorpresa. La sera ci siamo divorati una cena, io ho suonato per una mezzoretta una chitarra che mi chiamava disperatamente e poi siamo andati in un posto dove vendono la birra. Che bella cosa, nonostante la birra Tiger faccia cagare, dopo settimane di acqua e succhi una birretta in buona compagnia era proprio quello che ci voleva. In questo locale siamo in compagnia di un "Rhino Beatle".. è un cervo volante decisamente enorme. Scatto qualche foto e comincio a chiacchierare con Gennaro. Gennaro è Messicano ma ha padre italiano e lavora a Barcellona e ha vissuto in America e.... eeeeeeeeeee... .bella personcina! Attualmente viaggia un po' come me, avendo lasciato parecchie cose alle spalle. Scopro che anche lui fa siti web. Inoltre fa anche il fotografo, la sua prima macchina fotografica professionale l'ha avuta tra le mani a 12 anni. Non male Gen! Dopo aver scoperto tantissii punti in comune e dopo aver bevuto due birre a testa, ci rintaniamo ai nostri rispettivi letti per andare a farci una bella camminata nella giungla all'indomani.
Però se ci penso la natura a volte è proprio ostile! Tornato dalla giungla, dopo quattro ore di trekking impegnativo in una terra selvaggia, ho avuto modo di incontrare nel cammino un varano ed un piccolo serpente. Meno simpatiche invece sono le sanguisughe. Ci siamo dovuti munire di sale, acqua e qualche biscotto prima di entrare in questo grande polmone malese. Il sale è molto utile per liberarsi dalle sanguisughe. E' sufficiente un pizzico di sale e si staccano. Ho provato anche l'accendino e funziona alla grande! E' importante non strapparsele di dosso perchè la testa potrebbe restare dentro e fare infezione. Detto questo non sono pericolose ma sono una gran rottura di palle perchè quando ti prendono evidentemente usano una qualche sostanza per rendere il sangue molto fluido e quindi fermare il flusso è cosa difficile. E' importante anche non pisciare nel fiume perchè ci sono parassiti che possono risalire il canale di urina che si crea e collega il fiume ed il pisellazzo... e ti possono entrare dentro e non penso che sia una cosa divertente. Il mio compare di stanza svedese, il Biondissimo, oltre a 57 sanguisughe (non sto scherzando...) qualche giorno fa si iè trovato anche un parassita che gli è entrato sotto pelle nel piede ed ha dovuto assumere un bel po' di schifezze per liberarsene. Altri simpatici amici sono i BadBug, sono degli insetti bastardissimi! Praticamente si nascondono nello zaino, poi la notte quando vai a dormire escono e tipo agguati militari vengono a pungerti come zanzare succhiandoti il sangue e scappando via.. toccata e fuga capito!? Due modi per liberarsene:
Metodo A: svuotare lo zaino e scuotere tutti i vestiti e borsette varie.
Metodo B: Rinchiudere lo zaino in un grosso sacco di plastica, possibilmente nero come quello della spazzatura, e lasciarlo al sole. Il calore che si sviluppa all'interno uccide questi BadBug.
Non che ci muori con tutte queste cose ma ... per quello dico che a volte è proprio ostile la natura. Penso anche che in parte ci stiamo indebolendo noi, noi umani intendo. Sicuramente ci sono posti più vicini all'uomo rispetto alla giungla ma è anche vero che essere viziati da vasca idromassaggio ed infinite comodità della vita comune che siamo abituati a pensare.... è troppo , troppo!
Nel pomeriggio ha cominciato a piovere ed è stato incantevole. La pioggia non era fortissima edil sole faceva del suo meglio per illuminare il possibile. Quando al pioggia ed il sole hanno finito di fare l'amore, è nato l'arcobaleno. Peccato che il cielo a quanto pare si sia ingelosito al punto da cominciare a tuonare. Allora il sole si è spaventato e se n'è andato via, la pioggia è rimasta sola a piangere mentre il cielo continuava a irrompere con i suoi tuoni disperati.
Tutta questa acqua ha mandato alle cozze il mezzo che doveva portarci a fare il Night Safari. Un jeeppone vecchio e grosso. Quindi anche questa sera è stata dedita a bere una birra in compagnia di Gennaro ed i due svedesi.
Ora sono su una piattaforma galleggiante dove servono pranzo, cena e organizzano tour vari per la giungla. Scrivo con davanti a me il fiume che scorre velocemente sotto i miei piedi. Questa sera lascierò questa giungla per raggiungerne un'altra: Singapore, una megametropoli. Sarà un treno notturno a portarmi per dieci ore in questa estremità meridionale della penisola malese.
A presto, e grazie a tutti per avermi letto!