Eccomi qui, inzuppato fradicio su uno dei quattro sedili di coda del pullman che mi sta portando a Penang. Inzuppato mica perchè piove eh! Al di la del marciapiede, proprio nei pressi della stazione dei bus, c'era una pozzanghera e io ho pensato:"La attraverso con le mie suoooole in vibram!" TAAAAAAAAAAAC! Praticamente ci avrei potuto fare snorkeling! Ora ho dovuto svuotare lo zaino perchè rischiavo di bagnare macchina fotografica, computer e chi più ne ha più ne metta. Lo zainetto è inzuppato fradicio. Cabaja de.... ma sfiga a parte, ho appena trascorso ben cinque giorni nella capitale malese. Non penso che Kuala Lampur sia una di quelle capitali che meriti tanti giorni di permanenza visto che non offre praticamente una cippa se non la possibilità di vedere con i propri occhi le due favolose torri gemelle.
Ciò nonostante una città così grande mi ha dato la possibilità di fermarmi per poter sistemare alcune cosette in sospeso. A parte qualche lavoretto con i siti da portare a termine ho potuto nuovamente far rinforzare e riparare il mio mitico borsello marocchino. Ora tutte le cuciture sono rinforzate con due passaggi. Ho approfittato dello stesso laboratorio cinese per farmi fare un buco sulla cintura visto che la pancetta per ora se n'è andata: mi cadevano i pantaloni! Ho fatto riparare anche gli infardito che ho comprato un paio di settimane fa a Terranganu. Mi si staccava il "pisticchio" che ti sgarrupa li-li tra l'alluce ed il secondo ditazzo del piede, presente? Ora ho fatto fare delle cuciture resistentissime.
Cos'altro ho fatto a Kuala Lampur? Visto che in ostello ancora unna volta i malesi mi dicevano che per la caviglia devo fare i massaggi... e su via: facciamoloi sti massaggi! Mi reco in un quartiere di KL (Kuala Lampur) noto per questi massaggi tradizionali. Parte di una via di questo Bukit è dedicata a soli centri massaggi. Quello che cerco io è il "reflexing", una tecnica di massaggio particolare. Il primo ragazzo che trovo mi si avvicina freneticamente e mi dice "Massage, massage! Also dick dick! Handjob!" mentre gesticola con il polso... ma porca troia pensavo fosse un posto serio! Mi incazzo, lo fisso negli occhi incazzati, gli rispondo "Go away" e mi giro. Rido. Più avanti chiedo agli unici che non dispongono di gente sul marciapiede pagata per dire "MASSAAAAAAAAAGE" e gli spiego che non mi serve un massaggio "turistico" ma un qualcosa per la caviglia. Mi dicono che a poche centinaia di metri c'è un ospedale tradizionale cinese che è molto più indicato per questo genere di cose: Thung Shin Hospital. Ma dai... un ospedale di medicina tradizionale cinese! Non posso non andare! Ci metto mezzora a carcare l'entrata e la trovo dopo essermi perso in strutture ospedaliere abbandonate prive di senso. In meno di un quarto d'ora sbrigo faccende buroratiche varie e mi ritrovo nello studio del Dott.Chin Chun Li... scherzi a parte non ricordo il nome! Parla poco inglese e quindi la sua assistente fa da interprete. Spiego la situazione e mi fa sdraiare sul lettino. Nella stanza c'è un separè azzurro che separa appunto me dall'altra cino-infortunata. Chin si avvicina a me, prende un ferro con un batuffolo imbevuto di alcool e gli da fuoco. Io penso: "Oh cazzo..." ma poi non da fuoco a me, lo usa per scaldare dei cilindri di legno scavati al loro interno. Ne pone due nei pressi della caviglia e per via del calore questi cosini di legno "succhiano" creando al loro interno il vuoto.
Li lascia li a lavorare, per un quarto d'ora direi. Aspirano fortissimo tanto che quando cedono sul mio piede di caviglie sembra ce ne siano tre! Non potete immaginare la mia espressione. Non posso immaginarmela nemeno io mi sa... Tra me e me penso:"Oh cazzo" (e due) "e mo' me ne vado in giro con tre caviglie?". Successivamente inumidisce con qualcosa una pezza, mi inumidisce la caviglia, dopodichè mi applica una sorta di fascia ellettrica che per via di impulsi elettrici funge da massaggio fisioterapeutico. Accende la macchina e mi chiede: "Fa male?". Io sorrido e rispondo: "No grazie!". Allora mi guarda e aumenta la tensione. "Adesso fa male?" E cazzo adesso si che fa male! Lui sorride e se ne va e mi lascia li mezzora mentre vedo il mio piede che si muove da solo. Giuro! Prima l'alluce, poi le altre dita, poi la caviglia stessa. Ma pensa te...più sto coso lavora e più il fastidio aumenta. Alla fine quando finalmente il massaggio finisce mi toglie la fascia elettrica e prende il mio piede tra le sue cino-mani. Mi guarda, sorrride, e poi inizia il massaggio. Io ero abituatoi ai massaggini della mamma per andare a letto invece mi sono trovato ad avere a che fare con un gran bel massaggio dolorosissimo! E' stato breve ma alla fine mi ha sistemato tutto, pazzesco! La sua assistente prepara una pappetta marrone che potrebbe sembrare nutella andata a male e mi viene fasciata la caviglia. Ovviamente lo scotch bianco per tenere la fasciatura si mette sui peli dello sticnvo così quando domani lo togli ti ricordi di loro... Mi dicono che l'indomani avrei dovuto mettere il piede in acqua calda per 20 minuti tre volte al giorno. Eh no! Mo' me la spieghi sta cosa! Ma come noi in europa mettiamo il ghiaccio e voi l'acqua calda? Capisco la cosa della medicina tradizionale ma o l'uno o l'altro mi prende per il culo! Mi spiegano che il ghiaccio va bene nel momento in cui è appena accaduto l'incidente mentre l'acqua calda per i giorni successivi. Non so il motivo tecnico per via delle barriere linguistiche comunque... va beh, mi metterò in ammollo.
A parte questo espediente, come vi dicevo KL non offre molto. Sono stato in un parco dove preservano e coltivano fiori bellissimi ed ho scattato qualche foto a fantastiche orchidee ed innumerevoli ibiscus. Alla facciazza di Bobby e di mia sorella Ilaria invece, a fianco al parco dei fiori c'era anche il parco degli uccelli. Un parco chiuso da una rete per non farli volare via. E' pubblicizzato come il parco dove gli uccelli possono volare... si grazie alla cippa, per 10 metri! Si si anche voi siete liberi di andare, sapete dove? Afffff.... la bellezza di 10 euro per entrare in una riserva del genere dove tra l'altro una pazza scatenata urla da due ora al megafono per intrattenere i bambini della scuola in gita ad uno spettacolo con sti volatili. So io dove dovete volare voi! Afff...
Una mattinata è stata invece dedicata alle torri gemelle. Qui se ci si sveglia presto è possibile prendere i biglietti gratuiti per accedere al ponte che collega le due torri. Il panorama è un panorama di una grossa città e la "gitarella" sul ponbte è semplicemente una cosa da fare perchè "si" e basta. Prima di salire sul ponte si è costretti a sorbirsi un bel quarto d'ora di video in 3d della stessa società petrolifera che si autopubblicizza e che si vanta di aver fatto costruire le torri e di tutto quello che fa per il "bene" del mondo. Ovviamente non vi dico come si chiama questa società.
Molto più spettacolare è invece salire in cima alla Torre KL. Il panorama che si può vedere dai suoi 450 metri è qualcosa che lascia senza parole, specie di notte, quando le luci della città fanno da protagoniste. Peccato per quei due maledettissimi mocciosi di sette od otto anni che ogni qualvolta tento di stabilizzare la macchina fotografica su un piano fanno tremare l'intera torre scorrazzando come delle pesti. Giocare in autostrada no eh? Le foto sono difficili da fare perchè il riflesso del vetro fa brutti scherzi. Tzukky hai consigli in merito?
Ah! Poco prima di prendere il bus, e di cadere come un pirla nella pozzanghera, ero seduto sul rialzino di un market a bere un Nescafè quando un giovane senzatetto arriva e mi fa un cenno facendomi capire che sono seduto al suo posto. Mi guardo a fianco ed effettivamente ci sono due borsoni. Faccio le mie scuse e gli faccio spazio. Restiamo a comunicare dieci minuti. Comunicare si, perchè lui è sordo muto. Gli offro dei crackers ma declina, del caffè e declina. Il tutto mi ha fatto rocordare Jack, un barbone che conobbi nel 2001 nella stazione di Londra.Lo stesso giorno che ho incontrato Jack ho avuto a che fare anche con una ragazza sordo-muta. Penso che quelle siano state le 48 ore più assurde della mia vita... ad ora. Ho sempre rimpianto il fatto di non avere una foto che testimoni quell'esperienza assurda. Prima di andare chiedo quindi al "proprietario di casa" se possiamo fare una foto ma lui non vuole. Mi sento improvvisamente stupido, lo so che cosa pensa e non posso biasimarlo... Ma come avrei fatto a spiegargli a gesti cosa significasse per me quella foto? Poco male, è giusto così!
Fra qualche ora arriverò a Penang se non congelo prima per via dell'aria condizionata del pullman. E' un'isola sul versante nord-occidentale di questa penisola maleese dalla quale poi mi imbarcherò per la volta dell'Indonesia. Spero che il monsone a Penang non rompa i suddetti perchè a KL non c'è stata tregua con la pioggia ed ho dovuto rinunciare anche a fare dei bei tour fotografici con Fujiko!
P.s. In ostello ho visto "Bruno", il nuovo film della stessa pasta di "Borat", quell'uomo è un pazzo, haha!