Ho salutato Musti parecchi giorni fa e rieccomi ancora da solo... ma neanche tanto. All'ostello Choice Plaza ho ritrovato alcuni degli argentini che ho conosciuto prima della partenza per il sud e mi ha fatto molto piacere riabbracciarli.
Tuttavia ho avuto il vantaggio di poter dormire nel van e quindi di poter risparmiare qualcosa in termini di accomodation.
Un giorno parcheggio il van al parcoo come mio solito visto che è l'unico posto che è a disco orario e privo di tariffe da pagare... quando torno però trovo una multa: 200$ CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!! E' scaduta la registrazione del van e questa è la conseguenza! Dio e chi se l'aspettava! io non ci pensavo a farla visto che è in vendita! Geeeeez! Cerco il vigile girando a bordo del van disperatamente nel tentativo di investirlo ma non lo trovo... ne trovo un altro in giro per la città che però mi suggerisce di pagare la registrazione oggi stesso e di presentarmi all'indomani al comune per fare l'appello dicendo che la multa me l'hanno fatta proprio mentre ero in posta (Seeeeee). beh alla fine ha funzionato, ho congelato la situazione e teoricamente la risposta arriverà ad un indirizzo di Auckland che non so nemmeno dove sia.. l'ho buttato giu a caso nel form da compilare ma era necessario. Quello che però mi lascia l'amaro in bocca è che per sfuggire a questa multa ho dovuto dichiarare che sono in partenza per lasciare il Paese senza avere l'intenzione di tornarci mai più... è come se mi auto-radiassi...
Vendere il van non è stato facile. Ho passato diverse notti insonni a realizzare quanto la stagione stesse prendendo una "bassa" piega. In auckland ci sono centinaia di van in vendita e pochissimi viaggiatori in arrivo. Ai mercati delle auto ho conosciuto parecchi personaggi con lo stesso problema. Per via di questa difficoltà ho dovuto spendere 100$ per trasformare il mio biglietto per Sydney del 1 febbraio in un biglietto aperto non avendo la possibilità di vendere il van in fretta. Nonostante tutto sono riuscito a vendere il mezzo il 5 febbraio e quindi a recuperare quasi tutti i soldi spesi. Non male. Inoltre il maori che a suo tempo mi ha venduto il van mi aveva detto di farmi sentire al ritorno: magari avrebbe avuto qualche lavoretto per me.
Ho fatto come mi ha detto ed effettivamente sono riuscito ad aggiudicarmi un paio di settimane in una stanza che mi ha gentilmente offerto in cambio di qualche piccolo lavoretto. A lui serviva qualcuno che gli portasse gente nella casa per affittare le stanze e che vendesse alcuni van. Beh qualcuno per la stanza l'ho trovato: Tim e Xandra, lui francese e lei canadese. Parlano 5 lingue e sono veramente dei ragazzi eccezionali. Sono stato veramente bene in loro compagnia. Una stanza invece era già occupata da Steve, un ragazzo maori di 28 anni che studia cinema ad Auckland. Tutta gente veramente eccezionale. Per quanto riguarda i van da vendere non c'è stata proprio speranza. Avevo l'occasione di prendermi una percentuale sul venduto ma... ma come fai a vendere un van in quelle condizioni? Mezzi con vetri sfondati, senza chiavi per chiudere le porte e senza chiavi per accendere il motore... ci credete che bastava una forcina per metterli in moto? Probabilmente sono mezzi abbandonati da viaggiatori che disperati hanno preso il volo lasciando parcheggiati i van in aereoporto.
Una sera Pohatu, il boss mi chiede se avessi intenzione di lavorare: 10$ all'ora. Sono una miseria ma io non ho nulla da fare e comunque avendo la stanza a gratis mi sono sentito in debito: ho accettato. Non sapevo nemmeno cosa mi spettasse. Quando mi sono presentato alle 8 di mattino davanti all'Ocean Backpacker ho realizzato che c'era una situazione urgente da gestire: i cessi. Mi sono ramazzato tre piani di cessi per due giorni. Che ci crediate o no è stata anche questa un'esperienza. Sono cresciuto fortunatamente con dei valori che mi sono stati tramandati e che mi hanno insegnato a rispettare ogni lavoro. Lavare i cessi è veramente distruttivo. Non mi riferisco alla faccia che metti di fronte alla gente che ti incrocia sui piani con quei sorrisi finti che hanno tutta l'aria di compassione. Non parlo della fatica fisica. Non parlo della "reputazione" che ti crei... mi riferisco ai prodotti chimici che si utilizzano. I prodotti INDUSTRIALI usati per lavare pavimenti e cessi in particolare sono creati e studiati per essere produttivi ed economici: sono acidi. Quando ci si chiude dentro ad un cesso a pulire si respira ben altro che merda. Sostanze tossiche. Chi fa questo lavoro per otto ore al giorno, gente, si fa un culo veramente enorme e lo stipendio che percepisce è ridicolo. Questa gente merita tutto il nostro rispetto... non i sorrisi finti di compassione. Fatto quello che dovevo fare mi precipito in Quantas e decido il giorno di partenza: sabato 13 febbraio: Sydney.
Così mi ritrovo in aereoporto alle prime ore della mattina con il mio bel sorrisone e la mia nuova chitarra da imbarcare. Consegno il mio biglietto al check-in:
Shella con il sorrisone e la chitarra in mano: "Buongiorno!"
Ragazza con accento francese molto carina e simpatica: "Buongiorno! Lei non è su questo volo..."
Shella senza il sorrisone ma con la chitarra in mano come fosse un'ascia:"CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?!"
Ragazza con l'accento francese:"Il suo volo era l'11 e lei l'ha perso!"
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! Ma come! Controllo il biglietto e.. ed effettivamente quel brutto pirla in Quantas mi ha stampato un biglietto per l'11 e non per il 13! Ma cazzo!!! E ora?!? E ora mi son ritrovato a chiedere pietà allo sportello Quantas raccontando l'accaduto e tutto quello che hanno potuto fare è stato farmi pagare altri dannati 100$ per cambiare la data del volo... morale della favola... il volo per Sydney mi è costato una cifra assurda nel complesso. Ma fa niente... ormai comincio ad essere abituato a queste sorprese aereoportuali... dio quanto li odio... se solo ci fossero i treni o i bus acquatici!
E via per Sydney allora... chiudiamo il capitolo Nuova Zelanda e chissà se sarà vero che non ci tornerò mai più... alla fine... mai dire mai!