Scrivere di questi quattro giorni passati in barca non ha senso. Come posso descrivere le albe ed i tramonti che mi hanno dato il buongiorno e che mi hanno accompagnato a nanna? Come posso descrivere il cullare delle onde quando circondato per tutti i 360 gradi da solo e semplice mare? Orizzonte ovunque. Ovunque salvo quando il sole gioca con il cielo e con le isole che ogni tanto fanno da background in questo viaggio in mare aperto. Il sole gioca e crea sfumature di luci e colori che non possono essere descritte con le parole. Qualche foto potrebbe aiutare ma sono consapevole che non è sufficiente a rendere l'idea delle sensazioni. E coome posso descrivere le miriadi di Fruit Bats che volano da una parte all'altra dell'isola FireFox quando il cielo è rosso come il fuoco?
Eddie Vedder dice in una sua canzone "When you have to thing big you need big space" e qui c'è pane per i miei denti. Oltre ad essere un viaggio rilassante è anche un'ottima possibilità per far dispiegare le ali dei sogni, che davanti ad una scrivania di un metro e mezzo non possono trovare lo spazio necessario per aprirsi.
Tralascierò romanticismi per un'altra occasione, non voglio tediarvi. State così bene al freddo a mangiare la polenta... ahahha! COME SONO BAAASTAAAAARDO! Comunque i tre giorni e qualcosa sono passati in compagnia di due Australiani, Simon e Philip. La barca da 18 metri che di solitò è utiilizzata per ospitare fino a 20 turisti a questo gira ospitava solo me ed i due australiani, quindi alla grande! Il team che ci ha portato in giro da un'isola all'altra è invece composto da quattro ragazzi giovanissimi: di media vent'anni. A dire il vero ero un po' perplesso a partire per 4 giorni tra acque così tristemente famose per gli incidenti accaduti in passato. Vortici marini ed altre sfortunate disavventure sono numerose da queste parti tra queste acque. L'esperienza dei ragazzi però si è rivelata essere all'altezza. Unico "piccolo" particolare è che nessuno dei quattro marinai parla inglese. Assurdo? Si lo so ma è così :-)
Dei tre giorni passati in barca un paio sono stati dedicati all'esplerazione dell'isola di Komodo e di Rincha, che ospitano i draghi di Komodo mentre altri sono stati dedicati a raggiungere l'isola di Lombok facendoo tappa a volte in isole che godono di laghi o di cascate ed altre volte in diverse isole nelle quali è stato possibile fare snorkeling. Lo snorkeling mi ha sorpreso. Solo nel MarRosso ho visto tanti coralli e tante specie a profondità così basse. Ho avuto anche la fortuna di imbattermi in uno squaletto di un paio di metri, mi sa che ha sentito l'odore della pipì quando in mare mi son "lasciato andare". Mai fare pipì in acqua dove ci sono gli squali eh! Li attira come il sangue, davvero! Non pensavo che a pochi metri di profondità potessero arrivare bestie così grandi.
Tra una mattina, un pomeriggio ed una sera i pasti erano cucinati direttamente da uno dei quattro marinai, il più piccolo per giunta. Come cucina bene! Noodles, riso, pancakes, misti di verdura. Un pomeriggio si è anche messo a pescare, ha tirato su 10 pesci in un'oretta e ce li ha serviti a cena poche ore dopo. Mi ha fatto strano che li pescava a pochi metri di distanza dai coralli tra pesci pagliaccio e discus... comunque erano buoni ed a quanto pare commestibili! Fenomenali questi ragazzi!
Ora sono tornato a Bali ma ho lasciato perdere Kota ed il suo frenetico movimento per spendere gli ultimi giorni in indonesia in Ubus, la capitale della cultura Indu del Paese.