Da Tully a Darwin

Da Tully a Darwin
Durante il viaggio mi rendo conto che non trovo più i documenti di possesso della Jeep ma la sgorbutica polizia che "disturbo" nell'ufficio di un paese al confine tra Queensland e Northern Territory mi rassicura dicendomi che se la macchina è registrata  

To Darwin

Scott: "Ma nella tua macchina possiamo fumare il bong, vero?"
Shella: "Certo che no, che cazzo!"

Così in quel primo di giugno mi organizzavo a percorrere i 2700 kilometri che separano Tully da Darwin, cercando nuovi compagni di viaggio con cui dividere le spese e auspicandomi di raggiungere una località raccontata da tutti come "quella giusta" da raggiungere in quella stagione.
 
Scott, Lucy, AlainScott ha 28 anni ed ha tutto l'aspetto di un bambinone, uno di quelli grossi intendo! Ha il pizzetto folto che ogni tanto si accarezza accompagnando le ciocche rossastre tra l'indice ed il pollice della mano sinistra mentre con la destra chiacchiera e beve birra. Scott va a braccetto con il suo amico Alain, un inglese di 42 anni che vive in Australia da oltre 15 anni. Alain si è mollato con la moglie ed ora lavora come tanti ozzy a destra e a manca per tutto il Paese, dove c'è bisogno, facendo quello che può, dall'imbianchino al decoratore, dal badilografo nelle costruzioni al duro lavoro nei bananeti. Ho conosciuto Alain la prima volta quando lo vedevo camminare a gambe divaricate per il campeggio di Tully. Il primo pensiero umoristico-adolescienziale sarebbe stato quello di un "chissà cosa si è preso questo tra le natiche!" ma le voci che giravano nel campeggio raccontavano della leggenda di un inglese che aveva avuto problemi grossi con il veleno che viene innaffiato sulle palme di banane; ed è così infatti che il povero Alain si è trovato ricoverato in ospedale per parecchie settimane. Il veleno utilizzato per spiantare le palme è assurdo e sembra che sia stato assorbito dalla sua pelle all'altezza dell'inguine. Il risultato è stato un rigonfiamento dei testicoli di circa il 300% con conseguenze anche sulle varie vene che portano il sangue alle gambe. Non vi racconto i dettagli riguardo a come estrarre tutto lo schifo da quei rigonfiamenti... fatto sta che ora sta bene ma lavorare con le banane è assurdo, è un lavoro pesante. Chi fa "ampkit" tra i bananeti si carica sulle spalle caschi di banane che vanno dai 40 ai 90 kili e deve portarli su un carretto che a volte dista dalle palme centinaia di metri da percorrere, ovviamente, tra fangaglie di parecchie decine di centimetri calzando stivali da pioggia che spesso si inzuppano di acqua e che ti alsciano in ammollo i piedi per una bella giornata di otto ore. Aggiungieteci anche il fattore "doccia fredda" visto che le banane  sono cariche di acqua quando le si trasporta in spalla e perchè no, anche il fattore serpenti che il più delle volte sono innocui pitoni di due metri ma talvolta capita anche qualche rettile decisamente velenoso.
Nel frattempo da Cairns, fresca fresca arriva Lucia che da Brescia con furore si appresta a vivere un bel periodo in questa Never-Never-Land chiamata Australia e si unisce al gruppo. Anche Nico, che ha lavorato con me a Tully tra le canne da zucchero è positivo all'idea di agganciarsi alla carovanata per raggiungere Darwin.
E' così che in Tully ho lasciato Matteo, il mio più fedele compagno di viaggio al quale ho saldato il costo della Jeepsicum dandogli la restante metà del cash ed aggiudicandomi la sola e personale proprietà.

Il mattino del 2 Giugno siamo pronti per partire, in cinque con tanti di quei bagagli che mi chiedo ancora come sia stato possibile caricare il tutto senza portapacchi. Per fortuna l'adolescenza passata con tetris mi ha insegnato qualcosa. Pronti per partire quando pare che Jeepsy faccia i capricci. Non parte! Il meccanico mi dice che solo per guardare e capire il motivo della disfunzione potrebbe essere necessario un bel malloppo di bigliettoni per un valore di 200$. Proprio ora che devo affrontare le spese da solo senza socio! Io lo guardo e gli dico:"Seee...". Poi provo a fare due più due e tento a mettere della benzina un po' più seria di quella che sono solito utilizzare (con 10% di etanolo) e fortunatamente Jeepsy dopo aver insistito un po' ruggisce!

Pensavo che Scott avesse capito che quel "No" fosse sincero a proposito dei bong ma mentre guidavo verso ovest sentivo suoni come dei rigurgiti di lava bollire in un cratere vulcanico quando una fumera al profumo di weeeeeed invade l'abitacolo della macchina... mi giro, scuoto la testa e sorrido, lui sorride e passa il bong ad Alain... il resto del viaggio procede tra un bong (che non fumo) ed una birra (che non bevo)... anzi che dico una... ci credete che Scott riesce a bere 20 birre in sei ore? Ogni 15 minuti c'era un "Piss Stop".

La traversata di 2700 km è stata abbastanza singolare. Purtroppo niente di interessante da vedere lungo la strada e come priorità unica vigeva sempre il "raggiungere Darwin il prima possibile". Mi sono accontentato di vedere dal finestrino qualche gruppo di emu ovvero delle sorte di struzzi selvatici che dicono siano pericolosi. Le lunghe zampe sono ricoperte di squame taglienti e quando caricano (perchè caricano!!!) vanno dritti verso l'obiettivo portando le lunghe ed affilatissime unghie ad altezza torace tentando la diretta trucidazione del malcapitato.

Tra le cose da annoverare ricordo una notte nel bush a dormire. Prima di rifugiarci in tenda abbiamo cenato con quattro panini al volo ed attorno alla luce elettrica che illuminava i lunghi folti ceppi d'erba era impossibile non notare i milioni di insetti che popolano questo bush del North-West Queensland: per esempio mantidi religiose di 20 centimetri!
Merita anche un ricordo il grosso King Brown di due metri incontrato per strada, il più fatidico dei serpenti australiani che non è il più velenoso bensì il più pericoloso perchè oltre ad essere territoriale ed ostile, attaccando gli intrusi, è anche capace di scaricare una dose di veleno (letale) quantitativamente 10 volte superiore rispetto a quello dei comuni serpenti.

Durante il viaggio mi rendo conto che non trovo più i documenti di possesso della Jeep ma la sgorbutica polizia che "disturbo" nell'ufficio di un paese al confine tra Queensland e Northern Territory mi rassicura dicendomi che se la macchina è registrata a mio nome i documenti cartacei non servono a nulla... bella questa Never Never Land... a volte penso che faccia proprio a caso mio...

Road TrainSi guida per quanto possibile su strade ddeserte ed inabitate. Spesso i soli mezzi che si incontrano sono i giganteschi RoadTrain che possono arrivare fino a 54,5 metri di lunghezza sulle strade. Si dorme quando e dove fattibile cercando di evitare la guida notturna per via della varia fauna che sembra voglia suicidarsi la notte... non avete idea di quanti canguri morti ci siano sui cigli della strada. I corvi opportunisti trovano carne facile da divorare tra queste carcasse ed è un peccato vedere che anche rapaci come aquile e falchi abbiano preso lo stesso vizio trovando tremendamente più facile pranzare sui cigli della strada che ricercando le proprie prede tra le terre selvagge dell'outback. Anche i resti di un cinghiale facevano presenza e se si dovesse essere sfortunati a prenderne uno in corsa con la macchina.... beh la macchina resterebbe probabilmente li a fare compagnia.

Prima di Darwin dal finestrino è possibile vedere vere e proprie opere d'arti frutto del lavoro di termiti che innalzano colossi di terra a volte alti più di due metri; di queste "strutture" ce ne sono un'infinità. E' qui che nasce infatti il dijiridu, il tipico tubone utilizzato per suonare le musiche aborigene locali. Il legno utilizzato viene preso da tronchi che sono scavati al loro interno da termiti che lasciano una vera e propria galleria all'interno del cilindro di legno.

Dopo quattro giorni di viaggio, o forse cinque, arriviamo a Darwin ed il campeggio che doveva costare 10$ a testa ne costa invece trenta. Gli ostelli sono inavvicinabili per i prezzi ed il bush più vicino per dormire è a parecchie decine di kilometri dal centro città. Demoralizzato vedo tristemente una situazione dove Alain e Scott senza un dollaro (visto che avevano speso tutto in birre...) si trovano a vagabondeggiare per il lungo mare di Darwin (dove dormiranno) con un carrello della spesa per portare le valige e gli zaini, Lucia si sistema in un ostello e Nico dopo due giorni di Bush con me si arrende e si ostellizza. Io continuo a stare nel bush con Marine che ho rincontrato per le strade  di Darwin e la sua amica Lauriane. Passiamo qualche giorno a "tirare avanti" fino a che io non mi decido a prendere una ferma decisione. Dopo aver pensato a tutte le settimane perse ad aspettare invano qualche lavoro, dopo aver fatto i conti secondo i quali sono più le settimane spese a raggiungere mete per carcare lavoro che quelle per viaggiare, dopo aver fatto quattro conti insomma... mi decido a fare "l'ultimo mese" in Australia viaggiando come si deve, verso il centro rosso, dove la terra è l'essenza di quello chiamato outback, in direzione Ululu!

Shella
Shella
Traveler

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