Faccio ancora fatica a crederci. Sto per lasciare Mumbai. Giuro che non ce la facevo più! Due settimane a fare il pendolare sui treni locali della Metropoli lottando letteralmente per guadagnarsi l'uscita dal vagone. Due settimane a sopportare il monsone che ha portato più acqua che altro; due settimane a rimbalzare dall'area turistica di Colaba, dove starsene cinque minuti per i fatti propri senza che nessuno venga a venderti qualcosa è utopia, per rimbalzare poi alla Mumbai vera e propria, per la quale il turista medio ignora anche l'esistenza illudendosi che Mumbai e Colaba siano la stessa cosa. E' tra queste aree non riservate al turismo che lo spazio manca. Manca sui marciapiedi, per le strade, per i treni, per tutto. Ed è in queste aree che la gente di Mumbai cammina per strada, magari spensierata, a volte sorridendo... poi incrocia lo sguardo dello straniero e tutto d'un tratto diventa seria mostrando visi scontrosi. Fortunatamente non posso fare di tutta l'erba un fascio perchè alcune singole persone si sono dimostrate veramente sincere e spontanee. Come a Dadar quando ho chiesto indicazioni ad un vecchio. Dopo avermi spiegato la strada mi chiedeva da dove venissi ed infine con un gran sorriso di quelli veri, di quelli belli, mi dice:"Welcome to India". Mi hanno toccato il cuore quelle parole in un contesto come quello di Mumbai.
In questi giorni, a parte l'aver completato il corso che mi ero prefisso di seguire, non ho fatto nulla di speciale e dopo due settimane non sono ancora in grado di capire che stracazzo ordinare ai vari ristoranti.
Il primo giorno a Colaba mentre fumavo una sigaretta sul lungo mare (che sembra più un lungo-fogna) notavo con stupore che gli uccelli che volavano alto nel cielo sopra il mare non erano gabbiani come in tutte le città di mare. Erano scuri... pensavo fossero corvi visto che Mumbai è zeppa di questi uccelli, sono degli ottimi spazzini anche se mi stanno sulle balle. Erano falchi. A Mumbai sul mare ci sono i falchi e quando pescano tra la monnezza che galleggia si fiondano con gli artigli proprio come solo i rapaci sanno fare. nemmeno cinque minuti e un tizio strano inchioda con la moto, si toglie il casco mi guarda e mi chiede se voglio fare la comparsa in un film a Bollywood. Aaaa! Mi sarebbe piaciuto un sacco fare un salto ma avevo già l'impegno con il corso e quindi non se n'è fatto nulla. Mi aveva anche offerto 500/1000 rupie ma ovviamente non è una cosa che avrei fatto tanto per i soldi. Qualche giorno più tardi sulla Lonely leggo che può capitare di essere ricercati da questi scout e sono effettivamente mandati da un regista, non sono truffe (di solito) e poi non penso che ci sia tanto da truffare al limite non ti pagano no?
Un altro episodio interessante: il giorno che mi sono spostato di hotel in Grant Road a Colaba camminavo con lo zaino in spalla sotto la pioggia per diversi kilometri e quindi esausto mi fermavo sotto una tettoia delle soste dei bus per via di un invito di un indiano sui 40. Vestiva pantaloni "seri" e camicia. Cominciammo a parlare di tutto aspettando lo spiovere del monsone. Mi raccontava che due anni prima incontrò un italiano di Venezia e che gli era tutt'oggi molto amico. Era contentissimo di avermi incontrato perchè essendo italiano gli ricordavo quella bella esperienza. Così parliamo e parliamo mentre piove a dirotto e dall'albero al nostro fianco cade un ramo così grosso che sfonda mezza automobile lì parcheggiata. Se ci fosse stato un "cristiano" sarebbe di sicuro morto. Se ci fosse stato un hinduista pure, però magari si sarebbe reincarnato in qualche cosa ... che ne so. Comunque che botta! Gli faccio notare che se fossimo stati cinque metri più in la saremmo rimasti secchi e lui mi dice che tanto è tutta questione di Karma. Ah...
Parlando butto li il fatto che sto cercando un hotel e lui mi consiglia caldamente il Carlton. Mi spiega anche che i prezzi per i turisti sono più alti rispetto a quelli per gli indiani e così si offre di prenotare per me il soggirno a suo nome come se io fossi un suo ospite in Colaba. Aveva fatto la stessa cosa con l'italiano. Così andiamo a mangiare, gli offro il pranzo e ci mettiamo d'accordo che mentre io consumo il caffè lui andrebbe a prenotare l'hotel (che gia mi aveva mostrato) e poi sarebbe tornato. Gli lascio 1200 rupie in mano per pagare i primi tre giorni. Nonostante mi fidassi al 99% c'era sempre quell'1% che mi solleticava nella testa e sapevo che dovevo mettere in conto la possibilità di perdere quel denaro.
Cazzo! Ho aspettato quasi un'ora il suo ritorno ed indovinate un po' il gioco delle probabilità tra il 99% e l'1% com'è finito? Di merda! In tutta onestà dei soldi non mi interessa perchè il controvalore è ridicolo ma... giuro che mi fidavo veramente di questo personaggio ed alla fine mi son dovuto ricredere. Forse ha ragione "mi babbo" a dire "Carlo non ti fidare mai di nessuno. Mai!" Ma pa'... aò! Non ci riesco a non fidarmi di nessuno... che ti devo dire! :-)
Alla fine resta solo l'amaro in bocca per una delusione.
Comunque una verità è che qui a Colaba se una persona ti si avvicina, per un motivo o per l'altro, lo fa per qualcosa.
Spero che al di là delle metropoli l'India sia diversa.
Ora ho bisogno di un po' di natura.
Ho bisogno di un po' di sole.
Ho bisogno di stare in un posto che sia meno denso in termini di popolazione.
Ho bisogno da andare un poco in Nepal ;-)