Kathmandu

Kathmandu
E così dopo quattordici giorni ho assaggiato questo poco poco di Nepal che giuro non mi aspettavo sapesse così di buono. Penso sia uno di quei posti da visitare meglio con una giusta attrezzatura e tanta voglia di camminare sui magici sentieri delle  

KathmanduDopo tutte le cattive impressioni dei viaggiatori che mi parlavano della capitale in modo così negativo mi sono sentito decisamente costretto a raggiungerla. Sono venuto in Nepal per la tranquillità e a Kathmandu non la trovo di certo. Eppure i problemi del visto mi costringono a raggiungerla perchè secondo le regole indiane (del cazzo) una volta uscito dal Paese non posso rientrare a meno che:

 

Non lascio passare due mesi, motivo per il quale molta gente viene in Nepal per ottenere un secondi visto indiano

Pagare un visto "eccezionale" alla ambasciata indiana

Pagare la mazzetta ai doganieri

 

Anche se tentato di pagare laa mazzetta mi convinco a fare visita alla ambasciata indiana per essere sicuro di non incorrere in casini imprevedibili. Così spendo un giorno intero tra file e documenti assurdi che l'ambasciata richiede per fare un maledetto timbro del cazzo.

 

Comunque  Kathmandu è trafficata, certo. Ma nulla a che vedere con il traffico delle città indiane. La parte turistica della città si chiama Talem ed è zeppa di negozi che vendono articoli per trekking abbastanza scadenti, cashmire, pashmine, incensi ed arte locale di ottimo gusto.

Per le strade si festeggiava la promozione del turismo del 2011. E' interessante vedere l'impegno che impiegano a sostenere il turismo. Con tutti i problemi legati all'assenza di un governo, il Nepal senza il turismo starebbe decisamente peggio a mio avviso.

 

Per recuperare il biglietto del bus verso il confine saltando il passaggio delle agenzie turistiche mi sono trovato ad attraversare la città intera a piedi ed ho visto con i miei occhi quanto sia differente Talem dal resto della capitale. Effettivamente lascia a desiderare come città ma è anche verò che nelle vie più piccole dove le macchine non possono passare è possibile scorgere assaggi di vita locale imbattendosi in mamme che preparano i tipicissimi "momo" in cucina (simili ai nostri ravioli bene o male...)  o a bambini che giocano per la strada. Ed anche questa è una bella differenza che mi ha lasciato un sorriso. In India, per quanto poco l'abbia vissuta, non ho un singolo ricordo di bambini che giocano bensì ho fotografie impresse nella mente di lavoratori di sei o sette anni che quando gli va bene servono ai ristoranti ma quando gli va male puliscono a gattoni i pavimenti dei local. Quando gli va peggio non ve lo racconto nemmeno. Il Nepal conta una percentuale di orfani altissimi ed infatti sono richiesti un sacco di volontari che prestino il proprio aiuto a tirare avanti queste nuove leve.

A me è capitato a Pohkara mentre cercavo una camera di essere invitato a fare il volontario. Un uomo sui sessanta con due occhi azzurri e sinceri mi chiese se volevo aiutare la loro causa. Cercavano qualcuno che portasse i bambini di un villaggio circostante a scuola facendo attenzione a come attraversassero la strada. Oppure un aiuto in cucina a tagliare le verdure. In cambio avrei avuto vitto e alloggio anche se avrei dovuto pagare una certa quota richiesta dal governo (che in Nepal non c'è ma quando c'è bisogno di denaro invece... c'è). L'offerta era allettante ma io avevo pochi giorni e tante piccole cose da sbrigare così declinai.

 

E così dopo quattordici giorni ho assaggiato questo poco poco di Nepal che giuro non mi aspettavo sapesse così di buono. Penso sia uno di quei posti da visitare meglio con una giusta attrezzatura e tanta voglia di camminare sui magici sentieri delle montagne.

 

 

Shella
Shella
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