Aaaaaaaaaaaaaaaaaa. Non vedevo l'ora di lasciare Medan. Ho fatto di tutto per raggiungere al più presto la stazione dei bus di questa chiassosissima città ma il tempo non ha giocato a mio favore. Sono tornato a orecchie basse nel centro ed ho speso una notte nel più economico ostello: Zakia. Il tempo di lasciare lo zaino in camera e tac: black out! Che culo! Fortuna che avevo le candele. Il problema è che senza elettricità il ventilatore non gira e in camera fa un caldo poco sopportabile. Buona ragione per fare due passi tra le strade di questa "bellissima" città che oltre all'inquinamento acustico dei clacson e dei moto-razzi con marmitte bucate offre anche romantiche vedute di gatti spappolati sui cigli del marciapiede. Mi affogo in un McDonald divorando un pessimo triple-cheeseburger (assurdo) in compagnia della mia McDepressione da città. Finita la pappa mi si siedono al tavolo due giovanissime teenager di 18 anni che sono affascinate dagli occidentali. Sembra che la maestra a scuola ha consigliato di socializzare con gli stranieri in modo da perfezionare l'inglese. Siamo stati a chiacchierare del più e del meno. Siamo d'accordo che se mi converto in musulmano posso sposarle tutte e due! Figata, no?! (Notare che sullo sfondo di questa foto sono in 4 su uno scooter please...)
Bando alle McCiance il giorno dopo mi sveglio con un Imman che alle prime luci dell'alba prega cantando dal megafono della moschea. Ogni tanto la preghiera è interrotta da qualche rutto. Io capisco che qui il rutto è libero però che cazzo...
Via-via, via da questa città! Mi separano meno di 400 km da Pandang e per quanto possano andare lenti i bus qui in Sumatra quanto ci metterò ad arrivare? 8 ore, no? Penso a quello che mi diceva il giovincello in Bukit Langwan e cioè che servono due giorni di bus... rido tra me e me e raggiungo la stazione dei bus. Il biglietto con la compagnia ASL lo prendo da un bigliettaio ambulante che mi tira tutta la pappardella dei bus dicendomi che i bus che offre sono o Exlusive o Super Exclusive.
Quelli Exclusive hanno massimo 30 posti, aria condizionata, tv e bagno. Quelli Super Exclusive hanno 21 posti, sono più spaziosi. Mi dice che il viaggio dura 16 ore. Wow! Penso: "Va beh sempre meglio che due giorni no? Mi faccio la notte in bus e via, risparmio sull'ostello, ottimo!".
Il bus arriva. Mi incazzo. "E questo sarebbe un Exclusive?!". Un rottame! Gli dico che non è possibile che sia dell'ASL, la prima compagnia dei bus in Sumatra. Invece è un ASL... ma senza bagno e con oltre 45 posti. Da deportazione insomma. L'aria condizionata gocciola d è necessario mettere della stoffa per tappare i buchi. Per le prime due ore il bus si ferma ogni 5 minuti per tirare su gente carcando di riempire gli spazi più inpensabili. Alla faccia dell'esclusività! La velocità media è di 20km orari, non ci credo. Ho lasciato la città con il nervoso addosso e mi trovo in pullman che voglio strozzare quel bigliettaio malefico. Dopo le prime ore però tutto passa. Alla fine sono in uno dei paesi più poveri del sud est asiatico e quindi mezzi di trasposrto del genere sono all'ordine del giorno. E' stato sufficiente guardare fuori dal finestrino: i villaggi che sorgono nel cuore di questa Sumatra, i suoi abitanti, i suoi bambini che giocano a rincorrersi, la semplicità e la modestia nella quale vivono immersi nella natura con la quale sono in perfetta sintonia. Di che mi devo lamentare? Dell'Exclusive? Ah Shella! Ma vaaaaaaff...!
Le ore passano e dopo 8 ore mi trovo ancora lontanissimo da Padang. Ripenso a quello che mi è stato detto: 2 giorni di viaggio. Adesso rido meno ma in compenso sorrido di più. Temo avesse ragione :-)
Tra uno scenario e l'altro un ragazzo di poco più di una ventina d'anni, nel bus, mi fa capire a gesti che gli fa male il piede. Perdìo è completamente ustionato! Brutta roba! Tiro fuori il mio kit di pronto soccorso e dopo avergli fatto applicare una pomata per scottature gli faccio una fasciatura. Prima mi ringrazia, poi mi dice che ha fame. Ed ecco un po' di biscotti. Mangia mangia... e poi ha sete... E che cazzo! :-) Scherzi a parte è andata così! La mattina seguente dopo 20 ore di viaggio sono ancora a metà strada. AAAAAAAAAAa! La strada che atraversa l'intera Sumatra è larga quanto basta a sufficienza per far passare due bus su ambo i sensi di marcia. Ci si ferma per la toilette. Si ok ma dov'è 'sta toilette? Scendo dal bus e vedo oltre il marciapiede una discesa in un sentiero sterrato che va dietro una piccolissima moschea. Due anziane signore vanno in quella direzione. Chiedo all'unico "personaggio" nei paraggi che parla inglese se la toilette sia quella e mi dice di si. Seguo il sentiero e ad un tratto mi fermo di botto mi giro imbarazzato e guardo il "personaggio" mentre ho gli occhi spalancati. Lui non fa un cenno, serio, irremovibile. Praticamente mi sono fermato perchè oltre la moschea c'è un fiume e due anziane signore stavano urinando, li: all'aperto. Sulla riva del fiume. Io dopo 20 ore di bus altro che urinare! Devo fare un bel tortone! Allora torno dal "personaggio" e gli chiedo se questa "toilette" va bene anche per le cose "grosse". Lui non fa un cenno. Il suo sguardo è tipo quello di una fotografia di Stalin. Dice solo: "Yes". Ah! Guarda fratello sfondi una porta aperta perchè io mica me la meno eh! Infatti aspetto bello bello il mio turno e appena le due signore finiscono i loro bisogni io raggiungo le sponde di questo povero fiume e mi accorgo che si... c'è una sorta di telone a coprire una parte di visuale per avere un minimo di privacy ma dalla parte opposta del fiume stanno lavando i panni le donne! Ok, "I know the rules but rules don't know me". Do le spalle alle signore, mi metto in posizione e procedo con il mio da fare: si è belli fuori quando si è puliti dentro! Mentre dialogo con la natura sta per arrivare un altro ospite in cerca del bagno. E io che dico? Non posso mica dire chè è occupato, mica è un cesso comune... cioè si.. si è comune nel senso che è di tutti ma... capito cosa intendo no? Allora nel *mentre* sono in posizione uovo very very riflessivo, dico:"Apa kabar?" cioè "Come va?" e lui se ne va via. Ah ecco, bravo! Finisco il mio da fare e torno bello bello al pullman. Io ho usato la carta igenica e penso a tutti gli altri che usano la mano sinistra. Mmm!
Il viaggio continua e io sono ancora bello distante da Padang, raggiunte le 30 ore, dopo un ovvio guasto al bus, scopro che una delle stazioni precedenti a Padang è Buttingiti, una località che promette molte situazioni interessanti. Sono stanco, cambio di programma! Padang aspetta. Bukkintingi arrivo!